MODULO "ACCRESCIMENTO E FISIOLOGIA DELL'OLIVO"
Istituto Comprensivo "G. TONIOLO"
Scuola primaria "CAMBINI"
Scuola primaria "TOTI"
DOCENTI |
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Scuola primaria "CAMBINI" | Scuola primaria "TOTI" |
Silvana Altana, Maria Peniscotti |
Angioletta Reggio |
L’olivo (Olea
Europaea) appartiene alla famiglia delle Oleacee che comprende
anche i generi Ligustrum, Syringa e Fraxinus. Questa specie è
a sua volta divisa in due sotto specie: Europaea oleaster, di
taglia piccola, con rami provvisti di spine e frutti dotati di poca
polpa e Europaea sativa (olivo coltivato).
L’olivo è una pianta longeva, che può raggiungere facilmente un età di alcune centinaia di anni.
Caratteristica dell’olivo, sia nelle piante giovani che in quelle adulte è la formazione di iperplasie, nella zona del colletto, appena al di sotto della superficie del terreno.
Fig. 5 – Olivo coltivato
Le radici, per lo più di tipo avventizio sono molto superficiali e molto espanse, anche in terreni rocciosi e in genere non si spingono mai oltre i 45/50 cm di profondità.
L’olivo è una specie tipicamente basitona, per cui la chioma assume una forma conica.
Il fusto si rende evidente già a partire dal quinto/sesto anno e nelle piante adulte si presenta cilindrico, contorto e di colore grigio chiaro.
I rami sono in genere flessibili e con portamento cadente.
Le foglie sono disposte in verticilli ortogonali, sono coriacee, semplici, intere, lanceolate con picciolo corto e lembo leggermente curvo.
L’olivo è una pianta sempreverde, poiché non perde mai le foglie e di conseguenza ha un attività vegetativa continua.
Le gemme sono di tipo ascellare anche se alcune sono di tipo avventizio che originano dalle iperplasie.
Il fiore è ermafrodita, raggruppato in infiorescenze a grappolo, chiamate “mignole” che si formano da rami dell’anno precedente.
Il frutto è una drupa ovoidale, avente una polpa carnosa e ricca d’olio e un endocarpo “nocciolo” legnoso.
Fig.6 – Potatura degli olivi
Per praticare la potatura dell’olivo bisogna tenere presente tre aspetti fondamentali:
L’olivo fruttifica su i rami degli anni precedenti.
La differenziazione a fiore delle gemme avviene all’inizio della primavera
Una produzione eccessiva provoca un abbassamento nutritivo ed ormonale della pianta, causa principale dell’alternanza di produzione.
Fig. 7 – Potatura degli olivi
L’olivo è una pianta che necessita di scarsi interventi di potatura, soprattutto quando è entrato in produzione (quarto/sesto anno).
La potatura di produzione si ha in autunno o in primavera, operando un leggero diradamento, in modo da distribuire regolarmente la vegetazione, conservare la forma di allevamento e mantenere un numero equilibrato di formazioni a frutto.
La potatura serve anche come operazione di rimonda, eliminando i rami morti o danneggiati.
Nelle piante giovani di olivo c’è bisogno di un elevata quota di Azoto ( N ), mentre durante la piena produzione gli elementi nutritivi devono essere equilibrati.
Le asportazioni annue medie in un oliveto toscano sono le seguenti:
N : 40/70 Kg/Ha
P : 15/25 Kg/Ha
K : 60/90 Kg/Ha
La concimazione d’impianto per un ettaro di oliveto, composto da 200/250 piante prevede la somministrazione di 200/300 unità di fosforo e 150/250 unità di potassio.
La concimazione di produzione si effettua in primavera e si deve occupare soprattutto dell’apporto di azoto, che favorisce l’allegagione, riduce la cascola e incrementa l’attività vegetativa.
Fig.8 – Impianto di irrigazione a goccia in un oliveto
L’olivo non è considerato una coltura irrigua, però con l’irrigazione è possibile sia aumentare la produzione che migliorarla qualitativamente e limitare l’alternanza di produzione.
La pratica irrigua oltre a favorire il normale accrescimento dei frutti stimola anche l’emissione di nuovi germogli fruttiferi.
Di norma gli interventi irrigui si effettuano durante i mesi più caldi e siccitosi oppure in mesi in cui si vogliono favorire alcune fasi fenologiche, fra le quali l’allegagione o la differenziazione delle gemme.