MODULO "ACCRESCIMENTO, FISIOLOGIA; POTATURA DELL'OLIVO
E RILEVAMENTO DEI DATI TECNICO-ECONOMICI"
Istituto d'Istruzione Superiore "E. Santoni" CLASSI IV C e V D
Istituto Comprensivo "G. TONIOLO" Classe III I
DOCENTI |
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Istituto d'Istruzione Superiore "E. Santoni" | Istituto Comprensivo "G. TONIOLO" |
Barbara Cei, Gabriella Salerno |
Maria Carboni, Marcella Priami, Daniela Runci |
La difesa dell’olivo viene fatta principalmente contro due fitofagi: la MOSCA ( Bactrocera oleae ) e la TIGNOLA
( Prays oleae ).
La Mosca delle olive è un Dittero Tefritide che causa il danno sul frutto, sia con le punture di ovideposizione ( adulto ), che con gallerie che scava all’interno dell’oliva ( larva ).
Fig.9 – Mosca delle olive durante la puntura di ovideposizione
La difesa contro la mosca può seguire criteri di lotta chimica, biotecnologica e biologica.
Il monitoraggio degli adulti può essere fatto con trappole cromotropiche gialle o trappole alimentari contenenti
sali di ammonio e/o proteine idrolizzate oppure con le trappole a feromoni sessuali che, a differenza delle prime due,agiscono esclusivamente nei confronti dei maschi. Sul mercato sono disponibili anche trappole che combinano diversi fattori di attrazione.
Per rilevare l’infestazione della popolazione preimmaginale viene eseguito un campionamento delle drupe e valutata l’infestazione attiva, cioè la presenza di uova e larve di prima e seconda età.
Fig.10 – Larva di B.oleae all’interno della drupoa
La difesa chimica può essere rivolta contro gli adulti (lotta adulticida preventiva) oppure contro le larve (lotta larvicida curativa). Nel primo caso si utilizzano esche proteiche avvelenate, costituite ad esempio da carbonato di ammonio e prodotti a base di lisati proteici addizionati ad un insetticida come il dimetoato o la deltametrina. Questa miscela viene irrorata su piante alterne, distribuendo il preparato sulla parte di chioma esposta a sud, sud-ovest. I trattamenti sono da effettuarsi in numero compreso tra 2 e 4 nel periodo che va tra luglio e ottobre.
Nella lotta larvicida vengono utilizzati insetticidi citotropici come il dimetoato, distribuendoli a tutta chioma in modo da bagnare tutte le foglie. I trattamenti vengono effettuati in numero da 1 a 3, a partire da metà settembre fino a ottobre.
Si attua attraverso la cattura massale (mass trapping) degli adulti della mosca, mediante l’impiego di trappole con un attrattivo alimentare ( proteine idrolizzate, sali di ammonio), il feromone sessuale e un insetticida come la deltametrina o la lambda cialotrina
Fig.11 – Dispositivo per Cattura Massali
Questa tecnica prevede l’applicazione delle trappole nella fascia media della chioma per ciascuna pianta dell’ appezzamento oppure una ogni quattro piante,tra la fine di giugno e gli inizi di luglio.
La lotta biologica classica, che prevede l’utilizzo dei lanci inondativi di antagonisti naturali della mosca come il parassitoide Opius concolor,non hanno fino ad oggi fornito risultati incoraggianti, per cui la maggior parte delle aziende preferisce usare prodotti ammessi dal disciplinare della produzione biologica (regolamento 2092/91), fra i quali i più importanti sono rotenone, il rame e in via sperimentale il caolino.
Il primo è un estratto vegetale con effetto neurotossico sugli artropodi, non selettivo.
Il rame stimola l’ispessimento del tegumento esterno della drupa, inibisce l’azione di batteri che vivono in simbiosi con la mosca e provoca la morte di altri batteri che si trovano sull’olivo e che facilitano la sua individuazione da parte della Bactrocera oleae.
Il caolino funziona da repellente contro le punture da ovideposizione della mosca, alterando il colore del substrato di deposizione e rendendo difficoltoso il contatto tra la mosca e le olive.
Danni
provocati dalla mosca:
I danni causati dalla Mosca sono principalmente quattro:
- Riduzione dei polifenoli ( antiossidanti ).
- Aumento dell’acidità ( derivato dall’idrolisi enzimatica degli acidi grassi accelerata dal contatto con l’ossigeno dell’aria e dall’azione di batteri e funghi ).
- Aumento del numero di perossidi ( indice dello stato di ossidazione delle sostanze grasse ).
Di conseguenza si osserva un’alterazione delle caratteristiche organolettiche, olfattive e gustative dell’olio e un aumento delle costanti spettrofotometriche ( altro indice simile al precedente ).
Prays oleae è un Lepidottero Iponomeutide che crea il danno sul fiore, sul frutto e sulla foglia.
A seconda dell’organo colpito, possiamo avere, nel caso del fiore, larve di prima generazione ( antofaghe ), del frutto, larve di seconda generazione ( carpofaghe ) e sulla foglia larve di terza generazione ( fillofaghe ).
Il ciclo biologico della Tignola si svolge nel seguente modo:
l’inverno è trascorso dalla generazione fillofaga allo stato di larva nelle foglie e a primavera si hanno i primi farfallamenti.
Le femmine dopo l’accoppiamento depongono le uova sui fiori e dopo una o due settimane fuoriescono le larve che si nutrono di essi.
A maturità la larva si incrisalida sull’infiorescenza.
In maggio/giugno si a il secondo sfarfallamento. Le femmine di questo volo sono più prolifiche e depongono le uova sui frutti, da queste fuoriescono le larve ( generazione carpofaga ) che si nutrono della polpa arrivando a distruggere anche il seme.
Raggiunta la maturità lasciano il peduncolo del frutto per andare a impuparsi tra le foglie.
Tra settembre ottobre si ha lo sfarfallamento degli adulti di terza generazione, l’ovodeposizione si compie in ottobre sulle foglie.
Le larve di questa generazione si nutrono del parenchima fogliare, scavando gallerie dove trascorrono l’inverno.
A primavera quando si ha l’innalzamento della temperatura, le larve riprendono la loro attività rodendo le foglie all’esterno.
In marzo/aprile si incrisalidano.
La difesa contro la Prays oleae è principalmente di tipo chimico,con prodotti sistemici o citotropici effettuata sulla generazione carpofaga che danneggia la drupa e ne provoca la cascola.
Il monitoraggio nella Prays si esegue o con trappole sessuali o con il campionamento visivo, predisponendo delle soglie di intervento basate sulle olive colpite dalla Tignola.
Nell’oliveto da noi preso in considerazione vi sono presenti molteplici malattie; la più evidente è l’ OCCHIO DI PAVONE ( Spilocaea oleaginea ), la principale malattia crittogama dell’olivo.
Il suo sviluppo è legato all’andamento meteorologico, e il suo periodo di incubazione è molto lungo.
Il danno più grave è quello a carico delle foglie e i fattori che influiscono sulla defogliazione sono:
- L’età della foglia
- L’intensità dell’infezione
- Gli agenti meteorologici ( vento, pioggia ).
La difesa è principalmente di tipo preventivo con prodotti a base di rame da eseguire prima della germinazione delle zoospore in primavera ed in autunno.
Esperienza in laboratorio
I ragazzi della nostra classe hanno svolto un’ esperienza in laboratorio sull’Occhio di Pavone.
Prima di andare in laboratorio abbiamo prelevato una serie di rametti con le foglie di olivo sulle quali non era evidente il sintomo su indicato.
In seguito abbiamo fatto un campionamento sulle foglie da noi raccolte e le abbiamo inserite in un becker contenente una soluzione di NaOH.
Dopo alcuni secondi sulle foglie, da noi inserite, si sono manifestati i tipici sintomi dell’occhio di pavone; tutto questo grazie alla soluzione di NaOH perché ha la capacità di togliere la cuticola sulle foglie.
La Rogna è una batteriosi che si manifesta sui rami giovani, sulle branche e sui fusti. I sintomi si manifestano su questi organi con tumori che possono raggiungere anche alcuni centimetri di lunghezza.
Il batterio penetra attraverso tagli di potatura sbagliati o tramite condizioni climatiche avverse quali gelo e vento.
Esso può penetrare anche attraverso le punture di ovodeposizione della mosca.
Il periodo di incubazione varia da 30 giorni a qualche mese e la diffusione nell’ambiente è favorita dalle piogge.
La lotta è di tipo preventivo agronomico e si avvale di pratiche colturali che tendono ad evitare il contagio e la diffusione.
La Cocciniglia è un Rincote Omottero.
La femmina adulta presenta un corpo convesso di color marrone, dotato di carene.
Il maschio è dotato di ali, e compare raramente.
Le neanidi sono giallognole e inscuriscono durante lo sviluppo.
I danni maggiori si hanno sui rami e sulle foglie; a causa delle punture di nutrizione.
La Saissetia Oleae è produttrice di abbondante melata, che crea asfissia, richiama formiche e favorisce l’instaurarsi di fumaggini.
Il tipo di metamorfosi della Cocciniglia è la Catametabolia ( uovo-neanide-neanide involuta-adulto-adulto involuto ).
Questa metamorfosi è detta anche inversa poiché nel passaggio da neanide ad adulto si ha la perdita delle zampe di conseguenza gli adulti sono immobili.
La difesa contro la cocciniglia può essere di due tipi:
-Agronomica quella che prevede adeguate potature, e concimazioni equilibrate soprattutto di azoto.
-Chimica quella che consiste in trattamenti contro le giovani neanidi.
I prodotti da utilizzare contro questo fitofago sono:
-olio bianco usato soprattutto contro le femmine adulte e isolate
-fosforganici ( acefate, metidation…….)
Questi sono a spettro d’azione ampio e quindi vanno impiegati quando si fanno trattamenti contro la mosca.